Rattus rattus
Originario dell'Ecozona paleartica e dell'Ecozona orientale, si è diffuso nel resto del mondo in momenti diversi; in particolare il Ratto delle chiaviche giunse in Europa solo nel tardo Medioevo (a dispetto del nome scientifico non sembra fosse presente in Norvegia prima della metà del XVIII secolo). Successivamente popolò le Americhe, l'Africa e l'Oceania viaggiando a bordo delle navi dei coloni e degli esploratori. Le specie endemiche sono invece limitate alle isole dell'Indonesia, delle Filippine e di alcune isole dell'Oceano Indiano ed alcune di esse sono a rischio di estinzione. Non esistono specie native africane ed europee.
Tassonomia
Il genere comprende attualmente 61 specie. Rattus timorensis e Rattus ranjiniae, considerata la differenza morfologica dalle altre specie, potrebbero appartenere a due distinti generi. Diverse specie sono cosmopolite e commensali dell'Uomo.
Convivenza con l'uomo
Il ratto blu americano, una razza di ratto domestico
La convivenza dei ratti con l'uomo può essere molto problematica. Il ratto è un animale estremamente prolifico, e in assenza di predatori può giungere rapidamente alla sovrappopolazione. Essendo un onnivoro, e opportunista nella ricerca di cibo, può causare danni alle coltivazioni, a riserve alimentari come magazzini o dispense; ma può anche creare danni di altri generi (per esempio, è noto che i ratti spesso danneggiano i cavi elettrici masticandoli). Da questo punto di vista, i ratti non si distinguono in modo sostanziale da altri roditori.
Nella percezione comune, il principale pericolo associato ai ratti è legato all'igiene. Un ratto selvatico, che viva nelle fogne, può essere affetto da oltre 30 malattie trasmissibili all'uomo, inclusi il tifo e la peste bubbonica, e la febbre da morso di ratto. Si ritiene comunemente (sebbene la questione sia talvolta messa in discussione) che l'epidemia della Peste Nera, che devastò l'Europa nel XIV secolo, fosse dovuta al micro-organismo Yersinia pestis, portato dalla pulce Xenopsylla cheopis, a sua volta parassita del Rattus rattus. I ratti selvatici moderni possono portare la leptospirosi (sebbene la trasmissione della malattia all'uomo richieda circostanze molto specifiche). L'idea che i ratti possano "contaminare" l'uomo o l'ambiente è anche legata al fatto che, in contesti urbani e suburbani, sono spesso abitatori di fognature e depositi di rifiuti. A dispetto di questi luoghi comuni, il ratto, in natura, è generalmente un animale estremamente robusto e sano, molto pulito se vive in un ambiente che lo permetta (e dunque lontano dalle fogne).
Sia il Rattus norvegicus che il Rattus rattus (meno diffuso) sono stati addomesticati e sono animali da compagnia piuttosto diffusi. Come nel caso dei cani o dei gatti, i ratti domestici si sono differenziati nel tempo in numerose razze con caratteristiche morfologiche differenti. Le razze principali sono il manx (ratto senza coda), il satin (dal pelo lucente e vellutato), l'hairless (ratto nudo, senza pelo, usato per testare cosmetici), i dumbo (con le orecchie di dimensioni maggiori). I colori sono molto vari e vanno dal nero al marrone al bianco passando per i pezzati, i siamesi e gli albini.
Il ratto domestico è noto per la sua intelligenza e socievolezza, e risulta essere un animale estremamente pulito, che può essere agevolmente addomesticato e persino addestrato.
I ratti domestici vengono anche spesso utilizzati per nutrire serpenti tenuti in cattività (soprattutto boidi).
Ricerca scientifica sui ratti
I ratti, come molti altri roditori, sono spesso utilizzati come animali da laboratorio. In particolare, il Rattus norvegicus è un modello animale molto utilizzato in tossicologia ed in studi sul sistema nervoso. L'affinità genetica fra l'uomo e il ratto è molto superiore a quella fra l'uomo e il topo.
Fonte Wikipedia